LA CUTE PERILESIONALE

Quando parliamo di ferite, acute o croniche che siano, bisogna tenere sempre in considerazione un fattore molto importante e determinante nella risoluzione della stessa: La cute perilesionale.

Per cute periesionale si intende quella porzione di cute che si estende fino a 10 cm oltre il margine dell’ulcera tenendo conto della sua eziologia

Un corretto approccio ad un paziente con ulcera cutanea non può prescindere dalla valutazione della cute perilesionale (CPL), infatti, se si limita l’attenzione alla morfologia dell’ulcera, si limita la completezza diagnostica ed il corretto approccio terapeutico.

Si deve avere una visione d’insieme del soggetto (la lesione) e dello sfondo (CPL), perché la CPL è parte integrante della ferita, e la ferita non può guarire se la CPL è danneggiata e/o compromessa.

L’esame clinico della CPL ha il valore di una diagnosi predittiva nel senso che fornisce dettagliate informazioni su:

  • Stato evolutivo della ferita.
  • Adeguatezza della terapia locale.
  • Rischio di estensione della ferita.
  • Presenza patologie sottostanti.

E’ sempre necessario prendersi cura della CPL allo scopo di conservare alcune funzioni importanti della cute come l’integrità di barriera e il film idrolipidico, oltre che proteggere l’epitelio neoformato ai bordi della ferita.

Particolare attenzione merita inoltre la CPL dell’anziano e del paziente allettato perché l’invecchiamento cutaneo e l’immobilità determinano importanti alterazioni funzionali che portano al facile sviluppo di lesioni e al ritardo di guarigione delle ferite; di seguito i deficit di funzione più frequenti dell’apparato tegumentario del paziente anziano e/o immobilizzato:

  • Riduzione del letto vascolare ed in generale riduzione della vascolarizzazione del derma.
  • Diminuzione della risposta vascolare e della termoregolazione.
  • Assottigliamento epidermico, dermico e appiattimento del derma papillare.
  • Diminuzione fino al 50% del turnover epidermico.
  • Maggiore suscettibilità al distacco epidermico
  • Declino della riparazione epidermica e dermica della funzione barriera.
  • Diminuzione della produzione di sebo e sudore (film idrolipidico alterato).
  • Maggiore suscettibilità alle infezioni per riduzione del numero dei mastociti.
  • Diminuzione delle terminazioni sensitive.

 

LA GESTIONE DELLA CUTE PERILESIONALE

Spesso, soprattutto in regime ambulatoriale, una corretta igiene rappresenta un obiettivo sottovalutato e difficile da praticare.

La detersione della CPL così come la detersione della lesione può essere effettuata con soluzioni isotoniche e soluzioni detergenti di nuova generazione.

Uno degli aspetti fondamentali nella gestione della cute perilesionale è rappresentato da un’adeguata igiene che permetta di rispettare il film idrolipidico ed il PH cutaneo al fine di preservare l’ambiente microbiologico caratteristico della cute sana

Nella gestione quotidiana delle lesioni cutanee è importante ricordarsi che:

  • La detersione è un atto ripetitivo riconosciuto dall’evidenza scientifica (linee guida EPUAP) e va eseguita ad ogni cambio medicazione.
  • La detersione può essere eseguita con varie tecniche: irrigazione, tamponamento, immersione; utilizzare una siringa con ago cannula per detergere le cavità.
  • Il fondo della lesione va toccato solo quando strettamente necessario; dopo la detersione il liquido in eccesso deve essere rimosso e il letto di ferita deve essere protetto con medicazione occlusiva al fine di garantire il giusto grado di umidità e temperatura, elementi indispensabili nei processi di scambio (osmosi), e riproduzione cellulare (mitosi).

L’antisepsi va eseguita solo quando è necessario; le evidenze attestano che gli antisettici sono citotossici ed istolesivi.

Ogni qualvolta si ritiene opportuno utilizzare un antisettico bisogna ricordarsi di:

  • Valutare la carica microbica presente sul fondo della lesione e nella medicazione
  • Valutare il fondo della lesione.
  • Conoscere le caratteristiche dell’antisettico in dotazione.
  • Utilizzare possibilmente medicazioni con antibatterico a lento rilascio e a largo spettro, più tollerante da parte del paziente.

 

La CPL va sempre protetta e idratata. Se si deve contrastare la macerazione e/o l’incontinenza, utilizzare dei prodotti barriera.

La cute perilesionale è macerata? le domande da porsi:

  1. La medicazione scelta è adatta a questa fase riparativa della lesione ed alla sua essudazione ?
  2. Le caratteristiche della medicazione e le sue capacità di assorbimento sono note ?
  3. La tecnica di medicazione è stata eseguita in modo corretto e nei giusti tempi in rapporto all’essudazione ?
  4. La lesione e la carica microbica sono state classificate correttamente ?

             

CONSIGLI UTILI:

  1. La medicazione deve essere posizionata con criterio in modo da coprire il fondo della lesione, il margine o il bordo;
  2. La medicazione deve essere dell’estensione giusta e deve ricoprire almeno 2 cm di CPL;
  3. Le medicazioni non devono essere tagliate, specialmente quelle con bordo adesivo;
  4. Nella gestione dell’essudato è importante conoscere la modalità di assorbimento della medicazione: utilizzando medicazioni ad assorbimento verticale si previene la macerazione del fondo di lesione e della CPL, stimolando, contemporaneamente, l’orletto di epitelizzazione (o epiteliale). 
LA CUTE PERILESIONALE